Figure Oranti
di Valeria Buonuomo

 

Occhi socchiusi, mani giunte in preghiera, sguardi profondi, assorti nell’intimo e proiettati in un mondo altro. È il mondo dell’io, quel mondo profondo, immenso, penetrante e misterioso in cui ci si trova quando si “cerca” e si “incontra” Dio. Non ci sono parole, non ci sono suoni, né frastuoni, ma solo silenzio e riflessione che accompagnano ciascun individuo al proprio incontro, tutto intimo e personale con Dio.

In ciascuno di questi dipinti di Serena Nono c’è come una personale raffigurazione di se stessi. Quella donna che prega sono “io”, quello sguardo immerso nel profondo è il “mio”.

Gli uomini sono tutti diversi, ma straordinariamente simili in questo gesto sublime, naturale, spontaneo di ricerca di una verità assoluta. Simili ed uniti nel modo di pregare, nel modo di cercare una solitudine interiore per essere vicini a Dio. Allora sopraggiunge il silenzio, il distacco fisico e mentale dal mondo, dal tutto e dall’altro per scoprire cosa si nasconde nei nostri cuori e soprattutto “chi”. E quel silenzio che ci circonda diventa improvvisamente “voce”.

Tutto questo ci dice Serena Nono in questi suoi 15 splendidi quadri. Non vuole trasmetterci il suo credo ma vuole comunicarcelo attraverso il suo personale linguaggio, quello della pittura. Lei parla del suo Dio e ci fa riscoprire il nostro. Dio che è nelle menti, Dio che è nel cielo, in quegli sguardi intensi, a volte persi nel profondo, dietro il volto di un bambino, dietro il dolore, dietro le lacrime o semplicemente nascosto dietro un abbraccio.

Soffermarsi su ciascuna di queste rappresentazioni suscita un’emozione. Quei volti, quelle figure emergono faticosamente dal buio e diventano immagini affermando: ecco io esisto, io sono. È la ricerca incessante, ostinata ma fiduciosa di Dio e lì dove quelle figure emergono dietro improvvisi fasci di luce e di colori, sembrano dirci: “la preghiera è stata la via, ho trovato Dio, non più buio dietro di me ma luce. Sono nel mondo e lo sono con Dio”.

Valeria Buonuomo
da Figure Oranti, Marzo 2004